News-letter n. 3 Gentile Socio, Continuando la nostra iniziativa La aggiorniamo sulle attività del Comitato. Notizie dal Comitato Nazionale Italiano Grandi Dighe – ITCOLD Giugno 2005 Riunione Annuale di Teheran della International Commission on Large Dams (ICOLD) Qui di seguito un breve sommario sulle attività svolte. 73a RIUNIONE ESECUTIVA ICOLD – Teheran, Maggio 2005 La riunione ha visto la partecipazione di 6 delegati Italiani (Cadeddu, Ruggeri, Marini, Mazzà, Masera, Pietrangeli), che hanno seguito le seguenti attività: – Comitato ICOLD “Sicurezza Dighe” (Ruggeri) – Comitato ICOLD “Calcolo delle Dighe” (Mazzà) – Comitato ICOLD “Monitoraggio” (Masera) – Comitato ICOLD “Advisory to the President” (Ruggeri) – Comitato ICOLD “Sedimentazione” (Pietrangeli) – Comitato ICOLD “ Educazione del pubblico” (Marini) – Riunione Esecutiva ICOLD (Cadeddu, Ruggeri, Marini, Mazzà, Masera) – Riunione Annuale del Club Europeo (Ruggeri, Mazzà, Masera, Marini) ELEMENTI SALIENTI DELLA RIUNIONE ESECUTIVA ICOLD · Sostituzione del Segretario Generale: Andrè Bergeret è stato rimosso e sarà sostituito da De Vivo a partire dal gennaio 2006. · Elezione Vice-Presidenti: sono stati eletti: Nombre (Burkina Faso, Area Africa/Australasia,in ballottaggio con candidato Australiano) e Walz (USA, Area Americhe, unico candidato). · Adesione all’ICOLD di Vietnam e Latvia. Abbandono dell’ICOLD da parte dell’Ungheria (problema di fondi) . Totale dei Paesi aderenti ad ICOLD: 83 · Ufficializzazione di S. Pietroburgo quale sede della Riunione Esecutiva ICOLD 2007 · E’ stata presentata la candidatura del Comitato Brasiliano per il Congresso 2009. Il Comitato Bulgaro ha presentato la propria candidatura per la Riunione Annuale 2008 · Nella riunione del “Advisory Committee to the President” sono state esaminate e discusse le proposte ufficialmente trasmesse dal Comitato Italiano: o Riduzione della durata delle Riunioni Annuali e dei Congressi: L’Advisory Committe ha espresso valutazioni positive, con segnalazione che attenzione è già stata posta alla riduzione dei giorni previsti per Barcellona 2006 (Riunione Annuale + Congresso), e che la durata degli eventi sarà oggetto di definitiva riflessione nel contesto della revisione della Costituzione ICOLD i cui indirizzi generali saranno formalizzati dal Comitato Advisory a Barcellona 2006. o Attivazione, coordinamento e valorizzazione di attività delle Aree Regionali ICOLD: L’Advisory Committe ha espresso valutazioni molto positive in quanto la proposta del Comitato Italiano coincide con la linea della “regionalizzazione” ICOLD individuata dal Comitato Advisory quale principale elemento degli indirizzi per la revisione della Costituzione dell’ICOLD che saranno proposti a Barcellona 2006. · E’ stato avviato l’aggiornamento generale del sito Web ICOLD ELEMENTI SALIENTI DELLA RIUNIONE ANNUALE DEL CLUB EUROPEO · Elezione di Norstedt (Svezia) quale nuovo Presidente per il biennio 2006-2007. Norstedt subentrerà alla fine del 2005 alla attuale Presidenza Italiana. · Positivo riscontro dello stato di avanzamento delle attività degli 8 Gruppi di Lavoro attivi · Richiesta di adesione al Club della Macedonia (la formalizzazione della richiesta avverrà il prossimo anno) · Attribuzione al Comitato della Germania del prossimo Simposio Europeo (2007) Aggiornamento sui Gruppi di Lavoro del Comitato Italiano Grandi Dighe Qui di seguito si riportano gli interim reports di n° 4 Gruppi di Lavoro. 1 – Gruppo di Lavoro Legislazione – Interim report Terms of Reference: Raccolta coordinata e ragionata di leggi e norme riguardanti le dighe in senso lato (norme amministrative, tecniche, di sicurezza ed ambientali, riguardanti sia l’opera che le sue adiacenze, serbatoio, alveo bacino). Il fine è la ricerca, in base a parole chiave, di specifiche sezioni od articoli, organizzati anche in relazione al grado di cogenza. Coordinatore: Prof. Ruggiero Jappelli Il Gruppo ha tenuto sinora due riunioni. Le linee di indirizzo che sono state decise e perseguite sono: 1. Raccolta, possibilmente su supporto informatico, delle norme pertinenti ai TOR. Al momento l’archivio informatico contiene circa 50 documenti che possono essere consultati o scaricati dal sito ITCOLD (www.itcold.it). 2. Tentativo di definizione di un elenco di parole chiave per il richiamo dei documenti, o loro parti, a domanda del richiedente. 3. Definizione del grado di cogenza o preminenza di leggi e norme. Ci si propone di proseguire tali attività, e di iniziare una lettura (a) per individuare le parti attinenti al tema e (b) per classificare gli argomenti con le parole chiave. 2 – Gruppo di lavoro – Metodi innovativi per il monitoraggio delle dighe e possibili futuri sviluppi – Interim Report Il gruppo di lavoro ha come compito di svolgere l’esame delle più moderne ed innovative metodologie applicate sia in Italia che all’estero, per il controllo del comportamento degli sbarramenti (intesi nel loro insieme quali: struttura, fondazione e spalle, sponde del bacino). Il Gruppo è composto dai seguenti membri: Morena Colli (CVA), Francesco Sainati (EDISON), Paolo Valgoi (AEM MI); coordinatore Alberto Masera (CESI). Si segnala la richiesta di partecipazione da parte dello Studio Pietrangeli di Roma, mentre in data 20 Aprile 2005 si è dimesso Elia Cassese (ENEL). In data 12 Febbraio 2005 è stato effettuato il primo incontro del Comitato per impostare il lavoro tra i vari membri. Si è concordato di realizzare una scheda illustrativa per ciascuna metodologia (riportante le caratteristiche ed i parametri di riferimento) a cui aggiungere i risultati delle applicazioni ed esperienze in campo. Le varie metodologie sono state così suddivise tra i vari membri del comitato, per la raccolta della documentazione e per la redazione delle schede: · Rilievi SAR satellitari Valgoi · Rilievi Ground SAR Sainati · Rilievi laser scanning Colli · Fotogrammetria terrestre Masera · Applicazioni Gps Cassese · Sistemi optoelettronici Cassese · Rilievi con TDR (Time Domain Reflectometry) Masera E’ previsto nelle prossime settimane un nuovo incontro. 3 – Gruppo di Lavoro – Degrado dei materiali nelle dighe in calcestruzzo – Interim report Coordinatore: Ing. Mario Berra – CESI, Milano Attività primo semestre 2005 · Definizione e approvazione dei Terms of Reference · Costituzione del Gruppo · 1a riunione del Gruppo di Lavoro (CESI, Milano – 30/05/2005) con ordine del giorno: * Introduzione e presentazione del gruppo di lavoro * Esame documentazione di base * Formulazione di proposte per l’attività del gruppo * Varie ed eventuali * Prossima Riunione (29/09/2005) La discussione durante la prima riunione del Gruppo di Lavoro è stata finalizzata all’individuazione delle tematiche da approfondire, all’interno dei seguenti aspetti individuati dai Terms of Reference: a) Analisi del processo di degrado e suoi effetti Avendo evidenziato concordemente come i processi di tipo espansivo siano tra quelli di maggiore interesse e per i quali minori sono le conoscenze a disposizione, si è ritenuto opportuno una iniziale quantificazione del problema nelle dighe italiane attraverso una preliminare indagine statistica sul numero delle dighe che evidenziano, attraverso l’usuale monitoraggio (livellazioni, collimazioni, misure di pendoli ecc.) spostamenti con derive anomale. Si raccoglierà anche della documentazione al riguardo dei fenomeni espansivi nel calcestruzzo delle dighe. b) Indagini e prove idonee per la diagnosi e la prognosi del degrado Si è concordato sull’importanza di un coordinamento tra la sperimentazione di laboratorio e le esigenze dei progettisti, al fine di individuare le condizioni sperimentali più idonee a fornire i parametri del calcestruzzo adatti alle analisi strutturali, soprattutto nel caso di analisi di fenomeni di difficile modellazione, come quelli espansivi. Si è discusso sull’affidabilità dei dati sperimentali adottati nel calcolo (ad esempio, il Modulo Elastico del calcestruzzo). Sono stati esaminati i risultati dell’esperienza spagnola relativa alla determinazione del Modulo Elastico Apparente, in condizioni di applicazione del carico lenta nel tempo, come è in effetti il carico indotto da fenomeni espansivi che durano decenni. In base a questa esperienza tale modulo elastico può essere quantificato, a secondo dei casi, in circa il 50-70% rispetto al Modulo Elastico determinato con i normali metodi di normativa. c) Misure di prevenzione per limitare il processo di invecchiamento. All’interno della discussione sulle misure preventive nei confronti dei fenomeni espansivi da reazione alcaliaggregato, oltre alle classiche indagini per l’individuazione della potenziale reattività degli aggregati e per la valutazione dell’efficacia delle aggiunte pozzolaniche, è stata segnalata la possibilità di utilizzare soluzioni a base di sali di litio con effetto inibitore dell’espansione. Ricerche sull’argomento sono state condotte anche da CESI in collaborazione con l’Università di Roma. d) Interventi di ripristino, con particolare riguardo alle moderne metodologie di intervento e relativi materiali Sono stati esaminati sia i possibili interventi di ripristino relativi a dighe con problemi di reazione alcaliaggregato che, in generale, gli interventi di ripristino della tenuta idraulica dei paramenti delle dighe. Interventi di ripristino di dighe con reazione alcali-aggregato L’esperienza italiana per quanto riguarda il taglio del calcestruzzo di una diga, finalizzato al rilascio degli sforzi di compressione, è stata oggetto di discussione sia per quanto riguarda gli aspetti di progettazione che di esecuzione. Di particolare interesse appare la tecnica esecutiva di taglio messa a punto dall’impresa Mosconi, finalizzata a guidare il taglio con il minimo consumo del filo, evitando la sua ovalizzazione. Per quanto riguarda l’uso di rivestimenti impermeabilizzanti ci si è trovati concordi nel ritenere tale soluzione un ausilio più che un intervento di per sé risolutivo. Spesso per interventi di impermeabilizzazioni finalizzati al contenimento delle espansioni da reazione alcali-aggregato si richiede l’impiego di membrane semi-permeabili (che evitano l’ingresso dell’acqua nel calcestruzzo della diga da una parte e ne consentono l’uscita dall’altra). E’ stata segnalata la possibilità dell’uso di soluzioni di sali di litio da iniettare nel calcestruzzo di dighe affette da reazione alcali-aggregato con funzione di inibizione della reazione espansiva. L’argomento è stato ritenuto interessante, soprattutto in funzione di eventuali verifiche con prove in campo su elementi di diga. Occorre tuttavia verificare la reale possibilità di far penetrare tali soluzioni nella porosità del calcestruzzo attraverso opportune tecniche (ad esempio, iniezioni nelle fessure o per impregnazione sotto vuoto). Si è per ora deciso di raccogliere informazioni sull’argomento. Interventi di ripristino dei rivestimenti di tenuta dei paramenti delle dighe E’ stato ritenuto di interesse verificare l’efficacia degli interventi di ripristino dei paramenti delle dighe con rivestimenti di tenuta, in modo da verificarne il tempo di vita ed eventualmente formulare delle proposte sia per quanto riguarda i materiali da applicare che le tecniche o le condizioni di applicazione. A tal fine è importante disporre dei risultati relativi al comportamento reale mostrato dai rivestimenti applicati dai gestori delle dighe nel passato. 4 – Gruppo di Lavoro – Sul decommissioning delle dighe Premessa L’attività del GdL si avvale preliminarmente delle linee guida metodologiche elaborate in Paesi dove si sono avvertite prima che nel nostro la necessità e l’urgenza di studiare le problematiche connesse al decommissioning delle dighe. L’obiettivo del GdL è quello di proporre alla Comunità tecnico-scientifica elementi di approfondimento e riflessione sul tema che favoriscano razionalità ed uniformità di condotta da parte degli stakeholders, salvaguardando il pubblico interesse e l’equità verso tutte le parti in causa. Resoconto delle attività del GdL I principali aspetti di metodo definiti in via preliminare dal GdL sono stati i seguenti: a) opportunità di considerare il decommissioning come una opzione da praticare nell’ambito della gestione delle risorse a livello di "sistema fluviale", tenendo conto delle implicazioni di carattere tecnico, socio-economico e ambientale; b) opportunità di modificare/allargare il concetto di decommissioning verso l’estensione o variazione della destinazione dell’impianto: ciò perché al termine decommissioning si potrebbe associare implicitamente la demolizione delle opere e il ripristino delle condizioni originarie del sito: aspetti, questi, che ben difficilmente si verificano (in particolare il secondo, soprattutto per le grandi dighe). Molto più probabile è l’eventualità che, quando ne esistano i presupposti (scadenza di concessioni non rinnovate, problemi di sicurezza, interrimento dei serbatoi, ecc.) si opti per la modifica della destinazione d’uso e non per la demolizione delle opere; c) opportunità di allargare il tema del decommissioning alle dighe minori per le quali (con riferimento soprattutto alle esperienze estere) il problema si pone con maggior frequenza; Le principali azioni svolte sono state: · Recupero di documentazione di normativa (Testo Unico del 1933; Legge 152 sui Piani di gestione del 1999; Legge 28 maggio 2005, n. 139 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 79, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza di grandi dighe"; OPCM del 24 marzo 2005); · Recupero di documentazione relativa al caso della diga di Isollaz che è stata dismessa nel 2003; · Verifica in internet per individuare case-histories di interesse per i lavori del gruppo; · Esame dei documenti prodotti da CESI nell’ambito delle attività svolte per la Ricerca di Sistema per il settore elettrico (finanziata con fondi pubblici). Documenti di particolare interesse di cui è stato possibile prendere visione sono i seguenti: · Documento della United States Society on Dams, redatto dal Committee on Dam Decommissioning. Il documento è rintracciabile in rete (http://www.ussdams.org/c_decom.html). Il documento illustra i Terms of Reference del comitato, le linee di policy seguite dall’organizzazione e gli argomenti da considerare in materia di decommissioning. · Pubblicazione sulla rivista USA Environmental Management (Vol.27, n. 60, pp. 803-814, 2001), Undamming rivers: a review of the ecological impacts of dam removal. · Flow Restoration Database sugli interventi di decommissioning effettuati nel mondo (647 interventi in 49 paesi). Il documento è rintracciabile in rete (e-mail: freshwaters@tnc.org). Prossime azioni: · Si contatteranno alcuni colleghi spagnoli per recuperare informazioni sul tema del decommissioning nella normativa e/o nella prassi di questo paese. A proposito della presenza del tema decommissioning nelle varie normative europee, si segnala che nell’attività dei Club Europei è prevista la costituzione di un gruppo che si occuperà del confronto critico delle normative di cinque paesi che hanno aderito all’iniziativa. · Si raccoglieranno informazioni sul tema contenute nelle normative regionali (Lombardia, Piemonte, e altre regioni). Il Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe – ITCOLD

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